Tirocinio di inserimento lavorativo e normativa in materia di salute e sicurezza sul lavoro

Ai fini della corretta gestione di un Tirocinio è da considerarsi essenziale l’adempimento delle misure in materia di salute e sicurezza, come prevedono le Linee Guida in materia di Tirocini approvate il 24 gennaio 2013 dalla Conferenza Permanente per i Rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome, che al punto 5 stabiliscono che il soggetto ospitante deve essere in regola con la normativa sulla salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.

Anche la D.G.R. della Regione Lazio n.199/2013 che regolamenta i tirocini, prevede al punto 5 dell’allegato che il soggetto ospitante deve adempiere alle prescrizioni previste dalla normativa sulla salute e sicurezza sui luoghi di lavoro di cui al Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n.81.

Salute e sicurezza sul lavoro: tirocinante = lavoratore?

Infatti, se da un lato il tirocinio consiste in un’esperienza di orientamento al lavoro e di formazione in una situazione che non configura un rapporto di lavoro, dall’altro, ai fini della normativa prevista dal Testo Unico in materia di salute e sicurezza sul lavoro, il tirocinante è equiparato a tutti gli effetti ad un lavoratore.

Al riguardo, l’art. 2 del D.Lgs. n.81/2008 definisce “lavoratore” la “persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un’attività lavorativa nell’ambito dell’organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo fine di apprendere un mestiere. Al lavoratore così definito è equiparato il soggetto beneficiario di tirocini”.

Conseguenze

Ne consegue che nei confronti del tirocinante, sia nell’ambito di un tirocinio formativo e di orientamento che di inserimento/reinserimento, il datore di lavoro è tenuto ad osservare tutti gli obblighi generali e particolari previsti dal Testo Unico in materia di salute e sicurezza sul lavoro, adempiendo a tutti gli oneri formativi connessi alla specifica attività svolta dall’impresa.

Ciò è stato ribadito anche dal Ministero del Lavoro, con risposta a quesito del 1 ottobre 2012.

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